CHE FIGURA....
(e soprattutto chi coordina dovrebbe essere un po' più ordinato...)
Sabato mattina andiamo a controllare le condizioni di detenzione di un cane... MORTO IL 24 DICEMBRE...........
L’ESPERIENZA DI VOLONTARIATO AL CENTRO RECUPERO FAUNA
Purtroppo son dovuta tornare a casa prima del previsto per un problema di salute.
Peccato ! Che tristezza…
Ma non è detto che se mi rimetto presto non ritorni per finire il periodo previsto… !!!
Sono stata due settimane in un Centro Tutela Fauna (che rimarrà rigorosamente anonimo) per po’ di sano volontariato.
Bellissimo !!!
Devo dire che la prima settimana è stata un po’ dura, tra il cambio di abitudine, le 10 ore di lavoro al giorno, il ritmo incalzante…
Ho pensato più di una volta di ritirarmi e di tornare a casa.
Ma poi andavo a letto la sera soddisfatta di ciò che avevo fatto, soddisfatta di essere riuscita a prepare il cibo a tutti i “miei” animali, di aveer instaurato uno stupendo rapporto con alcuni (anche se, ovviamente, devevamo limitare il più possibile il contatto fisico, soprattutto con gli animali che sarebbero poi stati liberati !), soddisfatta che, pian piano, stavo cominciando a pulire la stalla decentemente, soddisfatta nel sapere che la mia gazza aveva preso il volo per il cielo aperto…
Il motto del centro è “chi ama gli animali non sente la fatica”.
Mica vero… Ma chi ama gli animali rimane NONOSTANTE la fatica, nonostante i continui rimproveri perché magari tagli la frutta in pezzi troppo grandi… ma che ci vuoi fare, sei lì per lavorare, e se sbagli devono fartelo capire !!
Figurarsi che se avessi continuato a dare alle iguane la frutta tagliata troppo grande e l’insalata con le coste troppo dure avrei anche rischiato di farle strozzare !!
E così lavoravi, anche cercando di perfezionarti ogni giorno… E devo dire che me no sono andata quando finalmente ero riuscita a preparare un piatto decente per le iguane !!! Il mio cruccio più grande… Piccolo traguardo raggiunto !!!
Come non ringraziare la famiglia che gestisce il centro e che ci ha ospitati… !!!
Mirca, Elisa e Rudi !!!
Grazie a tutti per l’ospitalità, per la simpatia e la famigliarità con cui mi avete accolta, per i rimproveri che mi hanno un po’ svegliata e mi hanno fatto crescere… e soprattutto per i pranzi e le cene ! Miseria come (e quanto…) ho mangiato !!!
E come anche non ricordare e non salutare lo stupendo gruppo di volontari !!!
il mio amico Francesco, rimasto al centro perché sempre più convinto del nostro lavoro
Federico, il dormiglione che con le sue canzoni e le sue barzellette metteva sempre il buonumore a tutti, a cui devo tra l’altro mezza stalla :-D
Mara, la nostra “tutrice” che ci ha accompagnato per i primi giorni insegnandoci il nostro percorso di lavoro
Alessandro, compaesano scoperto al centro, un quasi-finto-rude che si trasforma al contatto con gli animali, un formidabile lavoratore che nei 5 minuti di pausa andava sempre a fischiettare alla gazza
Federica, splendida ragazza riservata ma molto sensibile e instancabile (basta piersing, Fedeeee !!!)
Virginia (Vivi, non chiamatela Virgi che s’arrabbia), ‘a romana ecologista, l’ultima arrivata ma anche lei spigliata, che ha scatenato la mia profonda gelosia :-D
la solare Noemi, sempre pronta a dare un appogio o a fare una battuta per rallegrare la giornata, che non è stata con le mani in mano neanche i primi 5 minuti da quand’è arrivata !
il simpatico Fabrizio, grazie per avermi dato una mano con la stalla e… come dimenticare quanto abbiamo tribolato quella sera a riportare a casa le mucche !!!
e i ragazzi del servizio civile, Daniela, l’energica Marta, Maria ed Evaristo, peccato avervi conosciuti per così poco !!
Mirca, Eli, Rudi, Fra, Fede “lungo”, Ale, Fede “femmina”, Mara, Vivi, Noemi, Fabris, Dani, Marta G, Maria “batuffolo”, Evarì …
Grazie della vostra amicizia, vi ammiro tutti
Adri “ciapèt”
PS: però una cosa alla Mirca la devo troppo rimproverare… Mi ha fatto troppo intrippare con Paso Adelante !!!
CAMMELLI IN PIAZZA
Qualche settimana fa è arrivato incittà un circo che, per farsi pubbilcità, aveva portato due cammelli in piazza.
Un mio amico vigile mi ha poi raccontato la telefonata alla centrale di un collega entrato in crisi (ve l'ho tradotta dal piemontese...)
" Dì, ma la legge per quelli che lasciano per strada il prodotto dei cani.... vale anche per i cammelli ????!!! "
Ma non mi ha detto com'è andata a finire... qualche idea ?!
DOMANDE CRETINE
Si sta parlando di zecche, che sono emofaghe.
La domanda furba:
" Scusi, ma le sanguisughe sono della stessa specie ? "
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Sempre lo stesso:
" Senta, ma esistono zecche specificatamente dell'uomo ? "
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Parlando di micosi:
" Ma come sono fatti i funghi ? "
" Hai presente i porcini... ? "
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E cercando 'sanguisuga' su Google... :
GATTI PESCIVORI
LA FLEBO
“Portalo di là e attacca la flebo”.
Mmmh… In sala operatoria, che talvolta funge da semplice seconda saletta, non c’era la flebo, per cui avrei dovuto prenderla dalla sala visite, dove è attaccata all’apposita asta. Ben memore del fatto che in sala operatoria c’è un gancino appeso alla plafoniera, stacco la flebo e la porto lì. Cerco il gancio con la flebo in mano ma non lo trovo. Pazienza.
Torno in sala visite, riattacco la flebo e mi porto dietro tutta l’asta.
Arriva Luciano in sala operatoria, vede che sto portando tutto l’armamentario (con un po’ di problemi, a dire il vero…), mi guarda e mi fa:
“ Ehm… Cosa stai facendo? ”
“ Non dovevo mettere su la flebo?!! ”
“ C’è il gancio qui, vedi? ” indicandomi sconsolato il gancio sulla plafoniera.
Sarei voluta sprofondare.
Ma non è finita.
“Prendi la farfallina.”
Ancor grazie sapessi cosa fosse la farfallina. Rimango a guardarlo in crisi per qualche secondo, poi Luciano, sempre più sconsolato, va a prenderla lui.
Messa la flebo al cagnolino, Luciano va a fare un’altra visita, e mi abbandona con i due clienti. Chiacchieroni ma simpatici.
“ Vai all’università? ”
“ Sì. ”
“ Studi Veterinaria… ”
“ No. ”
“ N-no ?!!! ”
“ Ingegneria… ”
“ Ah. ”
BANNY
ESAMI DEL SANGUE
Riassumo brevemente le fasi, senza avere pretese tecnico-scientifiche, ma solo per soddisfare per quanto posso la vostra curiosità:
- prelievo del sangue (circa 2 ml)
- nel frattempo si prendono le provette con i reagenti '1', o 'bianchi'. Solitamente nelle analisi si controllano Glucosio, GOT e GPT (entrambe per il fegato), Creatinina (per la funzionalità renale)
- mentre si fa riscaldare a temperatura ambiente il sangue, si uniscono reagente 1 e reagente 2. Solitamente si mettono 4 gocce di reagente 2 nella provetta del bianco corrispondente- con l'apposita pipetta si preleva una minima quantità di siero, dell'ordine della decina di ml (10^-6 litri), che verrà iniettato nella provetta- avviene così una reazione cinetica avendo unito il reagente 1 al 2 al siero. La macchina per le analisi misura la variazione di assorbanza nel tempo e calcola automaticamente la concentrazione dell'enzima in questione
MA SI', MULTIAMO CHI CAPITA !!!
Avvocato: "Il verbale è strettamente personale. Quindi, se vedo tre persone che stanno compiendo un atto illecito, a chi consegno il verbale?"
Tizio: "A uno solo..."
Avvocato [con aria di sfida non colta dall'uomo in questione]: "E a chi lo faccio?"
Tizio: "A quello che ha più responsabilità."
Avvocato: "Stanno tutti e tre scaricando in una discarica abusiva. Hanno tutti la stessa responsabilità."
Tizio: "..." [ci pensa un attimo]
Avvocato: "Allora, a chi dei tre consegna il verbale?"
Tizio [convinto e serio]: "A uno a caso."
STERILIZZAZIONE DEI GATTI DELL’ENPA
Per il rosso e la gatta incinta non è stato un grosso problema il trasferimento in una delle gabbie dell’ambulatorio, ma la micia giovane era davvero una peste! Una volta sistemati nelle gabbie gli abbiamo messo la sabbia, acqua e un po’ di scatoletta. Il rosso s’è sbafato tutto in un attimo!
Fare la puntura a quell’indiavolata è stato un po’ un problema: l’abbiamo messa in una gabbietta e Luciano l’ha spinta contro il fondo usando un bello spessore di stracci. Spiaccicata così contro la parete (avete presente le caricature di quando uno va a sbattere contro il muro, con le braccia larghe e la faccia da un lato?) non è stato poi difficile farle la puntura alla coscia attraverso le sbarre.
Una volta addormentata abbiamo proceduto normalmente con l’intervento. Per me era la prima volta che facevo da vera e propria assistente, prima osservavo solo e controllavo battito cardiaco e frequenza respiratoria dal monitor. Stavolta cappuccio, guanti e mascherina: ho tenuto aperto con le pinze, tamponavo con la garzina, tagliavo il filo per la sutura. Poche cose, ma per un’ingegnere è già un bel traguardo!
Ed ecco la micia, pronta ad essere rimessa in libertà (dopo ovviamente un periodo di degenza da noi in ambulatorio) e, finalmente, tranquilla!!!
ENTRO IN CRISI – MI BUCO DA SOLA!!
MAMMA E MICINO
Ed ecco mamma e micino, in gran forma!
Ma è così carino! Ovviamente non ha ancora gli occhi aperti, o meglio: sono socchiusi, ma non vede ancora. Li dovrebbe cominciare ad aprire dopo 10-12 giorni…
Quando Luciano ha dovuto prenderla per togliere i punti del cesareo, la mamma era parecchio nervosa, doveva accudire il suo cucciolo!
MA QUESTO E’ PROPRIO UN VIZIO…
Quando mi ha chiesto di preparare la siringa volevo quasi dirgli: “Non posso: sai, batte un sole così accecante che non vedo niente!!”.
IL CASO GUILLERMO HABACUC VARGAS - VERA CRUDELTA' O BUFALA?
COME FARE IL BAGNETTO AL GATTO
2. Avvicinatevi al water e verificate che sia perfettamente pulito.
3. Riaprite il coperchio se chiuso, e aggiungete lo shampoo.
4. Rintracciate il gatto e accarezzatelo dolcemente, mentre lo portate in bagno.
5. Con movimento rapido, gettate il gatto nel water, chiudete subito il coperchio e sedetevi sopra, affinchè il gatto non possa scappare.
6. Il gatto stesso si agiterà e produrrà molta schiuma (non preoccupatevi, lo state facendo per la sua igiene).
7. Dopo un certo periodo di tempo, tirate l'acqua 3 o 4 volte. Ciò consentirà un efficace risciacquo.
8. Giunti al termine del bagnetto, sistematevi in una posizione defilata, accanto al muro, la più lontana possibile dal water. Con l'ausilio di un piede, aprite il coperchio in modo rapido.
9. Il gatto, perfettamente pulito, uscirà con una spinta notevole e correrà come un razzo verso l'esterno della casa, favorendo una ottimale e naturale aerazione ed asciugatura.
ORIGINAL NAMES
Come hanno chiamato la giovane creatura?
Pallino? No.
Nuvola? No.
Silvestro? No.
Maya? None...
Felix? Ancora no.
Luca.
LE GUARDIE ZOOFILE NON DEVONO ESSERE ANIMALISTI
In modo molto colloquiale e scherzoso ci ha raccontato un po’ la storia delle Guardie Zoofile, ha letto qualche legge, vecchia e recente, ha commentato il nostro futuro lavoro.
Ha sottolineato che noi, con pettorina e distintivo, non siamo animalisti, ma guardie. Per un animalista un alano non può vivere in 8 metri quadri; per una Guardia Zoofila sì, perché per la legge 8 metri quadri sono uno spazio più che sufficiente.
Ci ha raccontato un esempio (realmente accaduto, in provincia di Roma) del perché le Guardie Zoofile non devono essere animalisti:
Segnalazione telefonica, d’estate: “ Venite che c’è un dalmata tenuto da 10 giorni su un balcone al sole, non lo portano mai fuori, lo hanno lasciato senza cibo, senza acqua… È talmente stremato che non ce la fa neanche più a muoversi, è lì raggomitolato in un angolo… ”
Quello che avrebbe fatto un animalista: chiamare carabinieri e pompieri; bussare alla porta; se non arriva nessuno ad aprire si chiede al pompiere di sfondarla; trarre in salvo la bestiola stremata.
Per fortuna le Guardie Zoofile a volte devono dimenticare di essere animalisti. È indispensabile agire razionalmente e soprattutto verificare l’esattezza delle segnalazioni.
Già, anche perché chiamare forze dell’ordine e pompieri, sfondare platealmente una porta per salvare un dalmata… di ceramica!!
IL GATTO VOMITA MA...
- Dottore, il gatto vomita sempre…
- Da quanto?
- Eh, sarà un anno…
- Ma anche da quanto gli ho prescritto il plasil?
- Eh no, quello non l’abbiamo preso…
ENTRO IN CRISI: AL TELEFONO
Squilla il telefono. Luciano sta visitando: “Vai tu”.
Una volta c’era stata una riunione in cui il Grande Capo aveva dato disposizioni a tutti i collaboratori su come rispondere al telefono in modo decente. Io quella volta non c’ero.
Per cui prendo il cordless, mi allontano dalla sala visite più che posso, metto una mano a coppa sul microfono per non farmi sentire da Luciano.
E adesso… cosa dico?!
“ Ambulatorio del dottor C. ” ?
“ Pronto ambulatorio ” ?
“ Pronto ambulatorio veterinario buongiorno ” ?
“ Ambulatorio veterinario buongiorno ” ?
“ Pronto ” ?!?!
Ho scelto il primo che mi è uscito, facendo un compromesso tra una risposta formale e una mancanza totale di professionalità.
“ Ambulatorio veterinario? ”
“ Buongiorno c’è il dottor C.? ”
“ No, guardi, adesso sta visitando… ”
“ Ah. E tra quanto posso richiamare? ”
“ Beh, se vuole può dire a me… ”
“ Tra quanto posso chiamare? ”
“ Faccia tra 5 minuti… ”
Le soddisfazioni del proprio lavoro…
ENTRO IN CRISI: LA SIRINGA
Luciano mi dice di prendere i vaccini e di prepararli mentre lui visita i cuccioli.
Finalmente, dopo 6 mesi che lavoro in ambulatorio, ho imparato che per una singola vaccinazione servono un flaconcino col tappo grigio e uno col tappo bianco, reperibili in frigorifero, ala destra, secondo ripiano.
Torno con i flaconcini in sala visite, e qui cominciano i dubbi: quale siringa prendere?
Mi ricordo che un volta mi aveva fatto usare una siringa da insulina (ma era durante un intervento!), per cui ne prendo una e gliela faccio vedere.
Perfetto: mentre ausculta il micetto mi fa segno di no e mi indica le altre siringhe.
Inietto la soluzione nel flaconcino con la polverina, agito e infilo nuovamente l’ago. Aspiro. Lascio lo stantuffo e la siringa mi auto-inietta di nuovo il vaccino nel flaconcino. Mannaggia.
Aspiro di nuovo, lascio la siringa. Il liquido torna nel flacone.
Sudorazioni: secondo le leggi della fisica dovrei tirare fuori l’ago e non dovrebbe succedere niente, ma… e se sbagliassi?!! E se così invece spruzzassi a zampillo tutto il vaccino davanti ai clienti? Già mi son fatta la figura prima…
Prendo il coraggio a quattro mani, chiudo gli occhi, aspiro, tiro fuori la siringa, mollo lo stantuffo…
Ha funzionato!!
ESISTONO I PEDOFILI DEI GATTI ??!!
“ Dottore, la mia Pallina è piccola, devo ancora sterilizzarla… Cosa mi dice dei pedofili degli animali? ”
Ma secondo voi Luciano che doveva fare?
Io avrei violentato la padrona, magari con lo choc migliora…
Navigando su internet ho notato che non è solo Micia a preferire il bidet quando fa caldo!
Si rivolge allora al vicino: "Ha per caso una borsa dell'acqua calda da prestarmi? Dovrei mettermela sulla pancia: ho un gran mal di stomaco"
Allora il vicino gli consiglia: "Noi in questi casi usiamo il gatto... è un bel gattone grosso, peloso..."
"Ma non e' che graffia?"
"Nooo, e' buonissimo... Sulla pancia poi da' tanto caldo..."
L'appuntato prende il gatto e se lo porta via.
L'indomani il vicino sente suonare e va ad aprire la porta. Gli si presenta l'appuntato tutto graffiato in faccia, con nelle mani un fagotto in cui ha chiuso il gatto.
"Ma che e' successo?" domanda il vicino.
"Beh, guardi, fino a che si e' trattato di mettergli l'imbuto in bocca... ma quando ho provato a versare l'acqua calda..."
EVOLUZIONE GIURIDICA DELLA TUTELA DEGLI ANIMALI
CODICE ZANARDELLI (XIX secolo)
Il codice Zanardelli sanziona per la prima volta il maltrattamento degli animali per tutelare la moralità pubblica. In casa si poteva fare qualsiasi cosa si volesse al proprio animale, ma non in pubblico.
Un comportamento crudele e sadico avrebbe potuto destare un senso di raccapriccio nelle persone estranee alla vicenda, per cui si veniva sanzionati solamente in luoghi in cui terzi avrebbero potuto assistere alla scena.
ARTICOLO 727 del codice penale
Chiunque incrudelisce verso animali senza necessità o li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche, ovvero li adopera in giuochi, spettacoli o lavori insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro carateristiche anche etologiche, o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini dell cattività è punito con l’ammenda […]
L’articolo 727 è molto simile come testo al Codice Zanardelli ma contiene due concetti innovativi molto importanti:
- non è specificato dove è proibito maltrattare gli animali, quindi si deduce che questo diventi illecito sia in pubblico che nella sfera privata domestica
- si considerano anche gli aspetti etologici dell’animale, che deve essere trattato in maniera adeguata in base alle sue caratteristiche e alle sue necessità.
ARTICOLO 638 del codice penale
Chiunque senza necessità uccide o rende inservibili o comunque deteriora animali che appartengono ad altri è punito, salvo che il fatto costituisca più grave realto, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 309 euro.
La pena è della reclusione da sei mesi a quattro anni, e si procede d’ufficio, se il fatto è commessosu tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, ovvero su animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria.
Non è punibile chi commetto il fatto sopra volatili sorpresi nei fondi da lui posseduti e nel momento in cui gli recano danno.
L’articolo 638 sanziona solamente l’uccisione e il maltrattamento di animali altrui, che diventano reati procedibili a querela, ossia solamente dopo la denuncia del proprietario.
Notate come quel deteriora sottolinei il fatto che gli animali sono ancora ritenuti una proprietà, un oggetto, come una macchina o un frullatore.
Il terzo comma semplicemente vi autorizza a sparare ai piccioni se vi cacano sulla macchina nuova nel vostro cortile. Consigliabile comunque non farlo se non siete sicuri di avere un’ottima mira e di non beccare accidentalmente il vicino.
LEGGE 189 del 2004
La legge 189 contiene Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.
È un altro buon passo avanti per la tutela degli animali.
Leggiamo in particolare l’Articolo 544 bis:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.
Qui l’uccisione di un animale è descritta esattamente come un omicidio. Ecco perché ci sono delle importanti innovazioni.
Ovviamente ci sono delle eccezioni (per crudeltà o senza necessità):
- macellazione
- debellamento di una malattia (aviaria, …)
- soppressione (in teoria dovrebbe risparmiare gravi sofferenze all’animale)
- abbattimento degli animali selvatici per controllarne il numero (cinghiali, …)
- …
La legge tratta ancora il maltrattamento di animali, spettacoli o manifestazioni vietati, il combattimento tra animali, l’abbandono etc.
La legge 189 modifica il codice penale inserendovi il Titolo IX bis – dei delitti contro il sentimento per gli animali.
Un’altra importante svolta è il fatto che vengano attribuiti dei sentimenti agli animali: è finalmente riconosciuto dalla legge che un cane voglia bene al proprio padrone e che l’abbandono ne causerebbe una grave sofferenza morale.
Vengono quindi sancite tutte quelle azioni che vanno a ledere i sentimenti degli animali.
UFFA, PORTATELI A FARE LE VISITE ANCHE DI SABATO...!!
Avevo portato la macchina fotografica per postare qualche foto, ma in tuta sincerità non me la sono sentita di immortalare Luciano mentre pestava il prodotto del gatto, e mi sono vergognata a chiedergli di farmi una fotografia mentre analizzavo il campione di sangue…
Durante la settimana la vita in ambulatorio è molto più movimentata: alla quasi apatica atmosfera del week-end si vanno a sostituire visite, esami, controlli, prelievi e interventi, talvolta con un ritmo quasi insopportabile. Sarà che Luciano prende gli appuntamenti più impegnativi in quei giorni perché ci sono anche Claudio, l’altro dottore, Sam, Daniela e Vale, che studiano Veterinaria, mentre la sottoscritta è in realtà un aspirante ingegnere…
Sembra l’ospedale del Dottor House: casi intriganti, clienti dalle più svariate curiosità, ritmo vivace. Poi il sabato si arriva invece alla monotonia dell’ambulatorio del mio medico di famiglia: se da una parte ci sono solo vecchietti convinti di avere i soliti mali, dall’altra ci sono al massimo una vaccinazione e un controllino. Stop.
Anche le emergenze sembra che vadano in vacanza il fine settimana.
Le attività più interessanti che mi è capitato di vedere (a parte le analisi, quelle mi piacciono un sacco) sono sempre state o il lunedì o il giovedì.
Purtroppo gli attuali orari all’università mi permettono di andare solo il sabato mattina…
Ma io dico: dovete portare dal veterinario le vostre bestiole proprio solo durante la settimana?!
Sfrutto questo spazio per fare un disperato appello: portatecele di sabato! Non costringetemi a tagliare delle ore di lezione!
I CRICETI NON CE L'HANNO GRANDE QUANTO I CAVALLI!!
Dopo un po’ la famiglia di Marzia cresce... : altri cricetini…
Al che chiama di nuovo la sua amica, che, dopo aver ispezionato più nel dettaglio i 2 adulti, conviene: “Sì, in effetti uno è un maschio… Ma che vuoi, io ormai sono abituata a cavalli e tori, che ce l’hanno grosso così…!”
Morale della favola: QUALCUNO VUOLE DEI CRICETI?!
ODDIO... COME SI METTE ?!
COME SOMMINISTRARE UNA PILLOLA A UN GATTO
Come somministrare una pillola ad un gatto:
1) Prendete il gatto e sistematelo in grembo tenendolo col braccio sinistro come se fosse un neonato. Posizionate pollice e indice sui rispettivi lati della bocca del gatto ed esercitate una pressione delicata ma decisa finché il gatto apre la bocca. Appena il gatto apre, inserite la pillola. Consentite al gatto di chiudere la bocca, tenetela chiusa e con la mano destra massaggiate la gola per invogliare la deglutizione.
2) Cercate la pillola in terra, recuperate il gatto da dietro il divano e ripetete il punto n. 1.
3) Recuperate il gatto dalla camera da letto e buttate la pillola ormai molliccia.
4) Prendete una nuova pillola dalla confezione, sistemate il gatto in grembo tenendo le zampe anteriori ben salde nella mano sinistra. Forzate l'apertura delle fauci e spingete la pillola in bocca con il dito indice della mano destra. Tenetegli la bocca chiusa e contate fino a dieci.
5) Recuperate la pillola dalla boccia del pesce rosso e cercate il gatto nel guardaroba. Chiamate qualcuno ad aiutarvi.
6) Inginocchiatevi a terra con il gatto ben incastrato tra le gambe, tenete ben salde le zampe anteriori e posteriori. Ignorate il leggero ringhiare del gatto. Dite al vostro aiutante di tenere ben salda la testa con una mano mentre inserisce un abbassalingua di legno in bocca. Inserite la pillola, togliete l'abbassalingua e sfregate vigorosamente la gola del gatto.
7) Convincete il gatto a scendere dalle tende. Annotate di farle riparare. Spazzate con attenzione i cocci di statuine e vasi rotti cercando di trovare la pillola. Mettete da parte i cocci con la nota di incollarli più tardi e, se non avete trovato la pillola, prendete un'altra pillola dalla confezione.
8) Avvolgete il gatto in un lenzuolo e chiedete al vostro aiutante di tenerlo fermo usando il proprio corpo in modo che si veda solo la testa del gatto. Mettete la pillola in una cannuccia, forzate l'apertura delle fauci del gatto aiutandovi con una matita e usando la cannuccia come cerbottana posizionate la pillola in bocca al gatto.
9) Leggete il foglietto illustrativo del farmaco per controllare che non sia dannoso per gli esseri umani. Bevete un succo di frutta per mandare via il saporaccio. Medicate il braccio del vostro aiutante e lavate il sangue dal tappeto usando acqua fredda e sapone.
10) Recuperate il gatto dal garage dei vicini. Prendete un'altra pillola. Incastrate il gatto nell'anta dell'armadio in modo che si veda solo la testa. Forzate l'apertura delle fauci con un cucchiaino. Ficcategli la pillola in gola usando un elastico a mo' di fionda.
11) Cercate un giravite nella vostra cassetta degli attrezzi e rimettete a posto l'anta dell'armadio. Medicatevi la faccia e controllate quando avete fatto l'ultima antitetanica. Buttate la maglietta e indossatene una pulita e intatta.
12) Telefonate ai pompieri per recuperare il gatto dall'albero del dirimpettaio. Chiedete scusa al vostro vicino di casa che rincasando ha sbandato e ha fracassato la macchina contro il muro per evitare di investire il vostro gatto impazzito che attraversava la strada di corsa. Prendete l'ultima pillola dalla confezione.
13) Legate le zampe anteriori e le zampe posteriori del gatto con una corda e legatelo al piede del tavolo. Cercate i guanti da lavoro e indossateli. Inserite la pillola nella bocca del gatto facendola seguire da un grosso pezzo di filetto di manzo. Tenete la testa del gatto in posizione verticale e inserite 2 bicchieri di acqua in modo da assicurarvi che abbia ingoiato la pillola.
14) Dite al vostro aiutante di portarvi al pronto soccorso, restate seduti pazientemente mentre i dottori ricuciono le vostre dita alla mano ed estraggono i frammenti di pillola dall'occhio destro. Sulla strada per tornare a casa fermatevi al negozio di arredamento per comprare un nuovo tavolo.
15) Telefonate alla Protezione Animali per vedere se possono prendersi cura di un gatto. Telefonate al più vicino negozio di animali per vedere se ci sono in vendita dei criceti.
NON CE LA FA AD IMBOCCARE IL CAGNOLINO...
Il veterinario, dopo averlo visitato, le consiglia di dargli da mangiare forzatamente. La signora sbianca di colpo e, con un leggero tremito, dice che non riuscirebbe proprio a farlo.
Allora decidiamo di mostrarle come dovrebbe fare.
Io tengo fermo l’animale e Luciano, il veterinario, lo imbocca col cucchiaino.
Il cane comincia a sputare l’omogeneizzato, lerciandomi il camice e le braccia. Grazie.
E la padrona con le lacrime agli occhi continuava ad accarezzargli la zampa, sussurrando: “Su amore, stai bravo… mangia amore che ti fa stare meglio… dài non fare così… su che abbiamo quasi finito…”
Ha deciso che ce lo porta tutti i giorni perché non è capace ad imboccre un cane… Ma si può?!!!
Signori, vi prego, evitate di far subire questo supplizio ai veterinari e ai loro assistenti: imparate ad imboccare le vostre bestiole, imparate a somministrare delle semplici pastiglie!
Anche perché, considerato l’aspetto psicologico, è meglio che queste operazioni semplici le eseguiate voi stessi. Non commissionatele ad estranei: gli animali imparano ad aver timore dei veterinari molto in fretta!!
Quindi andatevi a leggere alcuni suggerimenti che ho postato col titolo Somministrazione di medicinali !!!
SOMMINISTRAZIONE DI MEDICINALI
- SCIROPPI
Sciroppi e liquidi in genere vanno somministrati con estrema cautela.
Bisogna mantenere la testa lievemente sollevata in modo tale da favorire la deglutizione.
Attenzione: se inclinate troppo all’indietro potreste bloccare il processo di deglutizione anziché favorirlo!
Per introdurre il liquido potete usare un cucchiaino o una siringa priva dell’ago, con l’accortezza di non spingerli troppo nella gola.
- PASTIGLIE
Provate a nascondere la pastiglia nel cibo. Consiglio di inserirla in un boccone di un cibo molto saporito e gradito all’animale, in modo tale che il sapore della medicina sia completamente mascherato.
Tuttavia soprattutto i gatti scoprono il trucco (furbi o schizzinosi?!) e riescono a mangiare evitando la pastiglia. Se avete un gatto sapete come me quanto questo vi faccia venire un senso di frustrazione e mortificazione, soprattutto quando finisce di mangiare, annusa la pastiglia e vi guarda come per dire "Credevi di prendermi in giro, eh?".
Innanzitutto bisogna indurre l’animale a spalancare la bocca: afferrate il muso, infilando pollice e indice dietro ai canini superiori, e sollevategli la testa (vedi figura). Posizionate quindi la pastiglia alla base della lingua, il più profondamente possibile.
Chiudete subito la bocca, mantenendola serrata per qualche secondo facendo attenzione a non occludere il naso. Nel frattempo massaggiate la gola dall’alto verso il basso, per favorire il riflesso della deglutizione.
- SUPPOSTA
Per somministrare una supposta bisogna sollevare la coda e, una volta inserito il medicinale in velocità e con decisione, abbassarla immediatamente. Dovete però mantenere la coda schiacciata contro l’apertura anale per qualche minuto in modo tale che l’animale non espelli la supposta. Lascio a voi immaginare come, per cui non mettetevi proprio dietro...
- CIBO
Se il vostro animale non mangia per svariati motivi, dovrete ricorrere alla somministrazione forzata.
Consiglio di essere in due, soprattutto se avete un cane di grossa taglia, in modo tale che uno lo tenga ben fermo mentre l’altro lo forza a mangiare.
Chi tiene fermo l’animale dovrà mettersi dietro di lui o al limite al suo fianco, in modo tale da evitare che la bestiola vada indietro. È importante tenerlo con due mani, indipendentemente da quanto grande sia il vostro animale.
Chi invece si occupa del cibo, dovrà mettersi di lato alla bestiola. Consiglio di inserire le dita ai lati della bocca, in modo tale che l’animale non riesca a chiuderla. Con l’altra mano dovrete inserire il cibo, utilizzando un cucchiaino o una siringa senza ago per alimenti un po’ liquidi.
Ogni tanto lasciate la presa e permettete al vostro animale di prendersi un attimo di pausa, per ingoiare a fondo, per rilassarsi. Ma attenzione: non siate troppo lascivi. Fare comunque sentire la vostra presenza e non staccate le vostre mani dal corpo, in modo tale che se questo tentasse di scappare lo riuscireste a recuperare subito. Siate decisi ma non troppo duri: per l’animale è già traumatico vedersi infilare a forza un cucchiaino in gola, cercate di essere comunque rassicuranti.
Se avete un gatto o un animale di piccola taglia potete fare da soli: sedetevi, appoggiatelo sulle vostre ginocchia in modo tale che guardi davanti a voi e dategli il cibo come descritto sopra.
Ah, mi raccomando: non fate come un signore che è venuto in ambulatorio vantandosi di essere riuscito a dare dell’omogeneizzato al Chihuahua utilizzando l’imbuto!!!
COSI' IMPARI A CASTRARMI...
- Vorrei che questa casa tornasse bella com'era una volta.
Colpo di bacchetta ed ecco fatto.
- Ora vorrei riessere bella come ero in gioventu'.
Zakkete e fatto anche questo.
- E come ultimo desidero che il mio gatto si trasformi in un bellissimo Principe Azzurro.
Detto e fatto.
Il Principe Azzurro si avvicina allora alla non piu' vecchia e cingendole la vita le sussurra:
- Ti penti, adesso, di avermi fatto castrare eh?
IL MORALE CON LA PLACCA... PROPRIO A TERRA!!
(J.K. Jerome)
INFORMAZIONI ODONTOIATRICHE - PREVENZIONE E MANTENIMENTO DEI RISULTATI
MANTENIMENTO DEI RISULTATI - OVVERO: COME SPAZZOLARE I DENTI SENZA LASCIARCI UNA MANO
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IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI: I MALTRATTAMENTI PER LE PELLICCE
Mai? Ci si chiede sempre più spesso perchè ancora molti rimangano di pietra di fronte agli orrori cui sono sottoposti gli animali, esseri viventi come noi, destinati a diventare oggetto di sfoggio di denaro e… di superficialità.
Il fiorente mercato delle pellicce è causa di uno spietato massacro che stermina, ogni anno, oltre 90 milioni di animali: lupi, volpi, visoni, marmotte, per non contare i nostri amici del cuore, cani e gatti, ma anche conigli e furetti, ormai presenti nelle nostre case.
La metà di questi 90 milioni è allevata in condizioni tremende, costretta a vivere, all’aperto, in gabbie strettissime poiché il gelo e le intemperie infoltiscono la pelliccia.
Alcuni animali in libertà vengono catturati con le tagliole: a volte, per riuscire a liberarsi, si staccano a morsi le zampe imprigionate, per poi morire dissanguati.
Vengono uccisi con metodi dolorosi (a volte vengono loro strappate le corde vocali, perché le urla innervosiscono l’operatore): penetrazione nel cervello, elettrocuzione, gas letali; impiccati con cappi di metallo, dissanguati, scuoiati vivi; i crani vengono loro fracassati, le vertebre spezzate.
Era l’uomo primitivo ad aver la necessità di ricoprirsi di pellicce, ma quando si uccideva un animale si utilizzava tutto della carcassa: tendini, ossa, carne, frattaglie, pelle e pelliccia. Nulla veniva sprecato, ma sembra che al giorno d’oggi questa politica di risparmio non sia più accettata.
Difficile comprendere perché ancora molti si ostinino a preferire pelle e pellicce quando sul mercato vi sono capi sintetici ugualmente validi.
Per una pelliccia sono necessari 3-5 lupi, 30-40 volpi, 40-50 visoni; per una sintetica nessun animale deve essere ucciso.
Com’è possibile amare il proprio cane e non rendersi conto che per una pelliccia sono stati uccisi animali come lui?
Il vero amante degli animali non predilige soltanto il proprio: li ama e li protegge tutti, indistintamente.